Una performance con musica dal vivo, che unisce corpo, voce, musica, con il respiro della natura, interpretata dall’energia dei venti giovani performer dai 18 ai 23 anni. Uno spettacolo inusuale, nei parchi seduti sull’erba per una cultura di prossimità fuori dai teatri. uno primo studio sulla fragilità, che parte dalla riflessione personale per diventare esperienza condivisa: questo è anima mundi un respiro collettivo. La natura come spazio di libertà, fuori dagli schemi della continua violenza, rumore, competizione, follia quotidiana, per ritrovarci e riscoprire la gioia che è in noi.
“La fragilità, negli slogan di oggi, è l’immagine della debolezza inutile e antiquata, immatura e malata, inconsistente e destituita di senso. Invece nella fragilità si nascondono valori di sensibilità e delicatezza, di gentilezza estenuata e dignità, di intuizione dell’indicibile e dell’invisibile che sono nella vita, che consentono di immedesimarci con facilità e passione negli stati d’animo e nelle emozioni, nei modi di essere esistenziali, degli altri da noi.” Eugenio Borgna
Sestetto d’archi: D. Di Blasio, G. Cimmino, P. Santonastaso, S. Morel, I. Rizzi, G.Gavatorta
Direzione musicale: E. Saccomandi
Al Pianoforte Itinerante: R. Bellucci
Performer e Attori: P. Chiricosta, L. Macaro, S. Cenedese, G. Corbo, S. Scalenghe, S. Revelli, H. Ibrahim, E. Russo
Performer Itineranti: F. Righetti, I. Daverio, S. Girodo, E. Sisti, A. Porta, A. Smart
Ideazione e coreografie: Cristina Dalla Corte
Musiche: R. BEllucci, Bach, Relemann, Biber, Vivaldi
Testi: “La fragilità che è in noi” E. Borgna, “Sulla delicatezza” M. Diatini, “Pensieri” B. Pascal, “Elogio della fragilità” R. Grammiccia
Poesie: W. Szymosrska, A. Ginsberg